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Pauli Arbarei è un comune di 685 abitanti della provincia del Medio Campidano, nella regione storica della Marmilla. Ha una superficie di 15,1 km2 per una densità abitativa di 45,3 abitanti per chilometro quadrato.Il centro abitato sorge a 140 metri sopra il livello del mare, ma il territorio di Pauli risulta compreso tra i 113 e i 239 metri, con un'escursione altimetrica complessiva di 126 metri.
Le attività occupazionali principali sono l'agricoltura e la pastorizia. Risultano insistere sul territorio del comune un'attività industriale con 3 addetti, pari al 2,46% della forza lavoro occupata, 10 attività di servizio, con il 21,31% della forza lavoro occupata, altre 17 attività di servizio con 53 addetti, pari al 43,44% della forza lavoro occupata e 9 attività amministrative con 40 addetti, pari al 32,79% della forza lavoro occupata.
PAULI ARBAREI o Arbaraghessa, altrimenti Pauli Sitzamus, villaggio della Sardegna nella provincia e prefettura di Isili nel mandamento di Lunamatrona. Fa parte dei cantone della Marmilla , che era dipartimento dei regno di Arborea. Il nome Pauli, dato a questo paese ed a' seguenti, proviene da che furono i medesimi fondati in prossimità a qualche palude, come si vedrà. Il nome aggiunto per differenza è quasi sempre, desunto dal nome dei cantone, quale or supponiamo Arbaraghessa, o da quello d'un paese vicino, nel cui territorio era la palude, qual fu Sitzamus. Altrove parlando su quest'aggiunto di Arbarei abbiam proposta un'altra opinione, la quale dovemmo deporre dopo avere in un un'antica scrittura veduto Arbaraghessa invece di Arbarei, da noi creduto un paese prossimo a Pauli e a Mara.
La sua situazione geografica è nella latitudine 59ー 40', e nella longitudine occidentale dal meridiano di Cagliari 0ー 12'. Gìace in fondo d'un vallone sulla sponda meridionale della palude, in cui si raccogliono le alluvioni delle prossime pendici, a ponente, settentrione, levante e austro. La neve vi cade rarissima. invece la brina nuoce assai nelle notti fredde alla vegetazione degli alberi gentili.
Stendesi questo dal vallone dove è il paese sopra le prossime pendici a oriente, mancante di grandi vegetabili e sparso di macchie ne' luoghi che si lasciano incolti. Le volpi, le lepri e i conigli, sono i soli selvatici che si trovino , ma non mancano le varie specie di uccelli di caccia e principalmente gli acquatici.
Abbiam detto che il nome del paese avea sua ragione nella palude che ha alla parte di settentrione nella breve distanza di 300 passi: ed una lunghezza di circa un miglio; la sua maggior larghezza di mezzo miglio , e la superficie concava di circa 215 di miglio quadrato. In terra di Ussaramanna a distanza di mezz'ora dal paese sorge con corso perenne un'acqua buona ed abbondante, la quale ricevesi nel rivolo che scende in quel lago con le acque del territorio di Siddi. Nell'inverno e ne' tempi piovosi questo lago ribocca versandosi nel villaggio, e quindi discende alla palude di Renatzu mannu sotto il colle di s. Antioco , con le cui acque scorre sino a Mara Arbarei per unirsi al rio Botrani o di Cagliari.
Guizzano in quelle acque molte pingui anguille; vi si trova gran copia di sanguisughe e vi si crea una infinita generazìone di zanzare. Vegetabili. I grandi mancano, e mancano anche i fruttici; la maggior parte del territorio è utilizzato per il pascolo del bestiame.
Popolazione. Nell'anno 1845 computavasi il comune di Pauli di anime 478, nelle quali erano maggiori di anni 20, maschi 145, femmine 140: minori maschi 80, femmine 93, distribuite in famiglie 100. I numeri dei movimento sono nascite 20, morti 14, matrimoni 5. Nelle malattie si abbandonano alla natura o ad un flebotomo. I paulesi vivono, come se tutti fossero d'una stessa famiglia in bella unione e armonia sono studiosi ne' lavori, e se fossero ben diretti ed aiutati potrebbero meglio prosperare. L'istruzione è nulla, e la stessa scuola primaria è deserta. In tutto il paese solo quattro persone sanno leggere e scrivere. Nelle diverse professioni si possono numerare, agricoltori 110, pastori 15, mestieranti 12, e tra questi comprendo quelli pure che tessono le stuoje con la sala che traggono dalle sponde della palude. Le donne lavorano al telajo, e tessono le tele e i panni che domandasi dal bisogno della famiglia. Qui e in altre parti vedonsi porte così strette, che appena possa passare una persona. Architettura economica per risparmiar, e per la difesa della casa.
AgricoItura Le terre dei paulese sono a porsi tra le più fertili della fecondissima Marmilla , e se fosse decuplo il nu mero delle braccie e maggiore l'intelligenza dell'arte più accorta l'industria, avrebbesi il ventuplo dei prodotto che si suoi avere in buone condizioni metereologiche. L'ordinaria quantità de'semi nelle specie diverse è la seguente: di frumento starelli 500, di orzo 100, di fave 150, di lino 20 , di legumi 25. La produzione ordinaria e comune del grano è a 15, e in qualche sito a 30 e a 60 , dell'orzo a 20, delle fave a 16. L'orticultura è notevole solo nella specie dei melloni. il granone non dà alcun frutto. Le vigne sono poche, la vendemmia scarsa, debole il vino di color bianco e insufficiente alla quantità della consumazione. Le viti sono state piantate in sito mal proprio. L'area occupata dal vigneto non è maggiore di starelli 75. Gli alberi fruttiferi sono di poche specie e di piccol numero; la somma complessiva di tutti i ceppi forse non sorpassa i 2000. Quante altre coltivazioni potrebbero praticare questi paesani, quanto maggior lucro ritrarrebbero dalle loro fatiche' Ma non v'ha chi li illumini, chi dia Ioro esempio. Però accade che trovinsi tra la più spaventosa miseria ogniqualvolta manca la messe. Pastorizia. Il territorio pautese non è una regione pastorale, però nel senso de'sardi, i quali così qualificano i salti, dove sia pascolo naturale per vacche e capre :non pertanto se i paulesi sapessero operar con buon senno potrebbero ottenere dal proprio territorio un copioso nutrimento a molte vacche, cavalle e pecore. Il bestiame manzo de' paulesi si riduce a buoi 140, cavalli 30, giumenti 60, majali 35. li bestiame rude è tutto nella specie pecorina, e in capi 2300. Da questi si ha la lana per il telajo, e si ha il cacio per il bisogno della popolazione. I tori si comprano da'pastori di altri dipartimenti e parimente i cavalli. Manca spesso la carne e si supplisce col pollame, del quale si ha gran copia. Pesca. Quando la palude ridonda, prendonsi molte anguille, e quando nel suo bacino l'acqua si abbassa, si raccoglie anche da forestiere grandissima copia di sanguette. Commercio L'articolo principale è ne'cereali, che vendono a negozianti girovaghi in sul luogo, e che portano in Cagliari con un'immensa perdita di tempo, giacchè ne'paesi che sono sulla grande strada non si sono ancora aperti magazzini, dove raccogliere le derrate prossimi paesi. Amasi il lucro, ma non si conosce ancora l'arte del negozio. lo vorrei che in Sellori, in Serrenti, in Monastir fossero dei commessi , e si avessero de' magazzini, per cori trattare, per depositare, per raccogliere le merci , le quali poscia si trasporterebbero nelle grandi vetture a' magazzini di Cagliari La somma che da' cereali e da altri piccoli prodotti possono ottenere i paulesi non sorpassa soventi le lire 15000. Pauli dista dalla strada centrale miglia sei a Sellori e poco meno a Sardara. La via è laboriosa per i carri a cagione spesso dei fango. Religione. La parrocchia di Pauli è sotto la giurisdizione dei vescovo di Uselli ed è amministrata da un prete, che ha il titolo di vicario e l'assistenza d'un altro sacerdote. Ill titolare e patrono della medesima è s. Vincenzo martire. L'edifizio è recente, opera di 20 anni di lavori. . Il cemiterio è intorno alla medesima, la quale trovasi un po' in là dell'abitato. Dopo questa è da notare una chiesa rurale dedicata a s. Agostino, cui si festeggia nel proprio giorno, in occasione della quale si celebra una fiera e corresi il palio. Vuolsi, che presso questa cappella fosse già un ospizio di frati agostiniani in essa, che è distante dì circa 120 metri, faceansi le funzioni parrocchiali tra l'edificazione dell'altra Antichità. In distanza d'un miglio dal paese, cioè presso l'altro capo della palude vedessi vestigia d'un'antica popolazione, fondamenta e alcuni resti di mura, e là si indica dalla tradizione l'antica terra di Zizalmus. Dallo spazio, in cui sono comprese quelle reliquie, può dedursi che non fosse una gran popolazione. Pauli esisteva insieme con Zizalmus nell'epoca della giudicessa Leonora.