Comune di Pauli Arbarei

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Il Municipio di Pauli Arbarei

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Municipio

LA MUNICIPALITA'

Il primo embrione della indipendenza  municipale risale al  1771 quando nell'isola furono istituiti i consigli comunitativi, prima forma di rappresentanza municipale. Comune autonomo con R. D. 7 ottobre 1848, fece prima parte del territorio della Provincia di Isili e dal 1859 di quella di Cagliari nel mandamento di Lunamatrona. Aggregato a Lunamatrona con R. D. n. 1226/1927, riacquistò l'autonomia con L. R. n. 48/1950. Il Comune di Pauli Arbarei faceva parte del territorio della Provincia di Cagliari ma, con l'istituzione nel 2001 della nuova Provincia del Medio - Campidano, voluta dalla Regione Autonoma della Sardegna, L. R. n. 9, e divenuta operativa nel maggio del 2005, è entrato a far parte del territorio della nuova provincia.

IL MUNICIPIO

La comunità di Pauli Arbarei, quale struttura organizzata esiste da tempo immemore. Sbaglia chi fà risalire la sua nascita, alla graduale e poi improvvisa, nel 18° secolo, scomparsa del Villaggio di Pauli Sitzamus. (cfr. Il caso di Sitzamus nel 1700 di F. Sonis). Già alla pace del 1388 il villaggio di Pauli Arbarei figura con il Majore, Nicolao de Serra, e da ben 9 giurati o rappresentanti. Uno dei più grossi Villaggi della Marmilla quindi. Negli anni successivi al 1771, una fonte anonima, un visitatore piemontese , ripresa dallo studioso Antonello Mattone, sostiene che “ in ogni Comunità esiste un Sindaco ed un rappresentante del Barone . Il Sindaco cura gli interessi della Comunità.” Non esiste ancora, nei villaggi più piccoli, un consiglio. Per gli affari più importanti vengono coinvolti gli anziani in una sorta di Consiglio del popolo. Dobbiamo quindi ritenere probabile che questa sia stata la forma di governo della Comunità di Pauli Arbarei, anche alla luce della crescita demografica conseguente al trasferimento di alcune famiglie dallo scomparso villaggio di Sitzamus. in ogni villaggio con una popolazione con più di quaranta famiglie. Il consiglio veniva eletto dall'assemblea dei capi di casa riuniti per classi di censo ed era formato da sette persone nelle comunità di villaggio con più di duecento unità familiari, da cinque in quelle aventi una popolazione compresa tra le cento e le duecento unità, e da tre membri in quelle con una popolazione compresa tra le cento e le quaranta unità. Ogni classe, eleggeva due rappresentanti. Il primo eletto di ogni classe, a turno, veniva nominato sindaco, con incarico annuale, dal 1 gennaio al 31 dicembre, e non poteva essere rieletto come consigliere se non dopo un periodo equivalente di vacanza e come sindaco se non dopo i turni dei primi eletti delle altre due classi. Al consiglio erano affidate l'amministrazione degli affari e degli interessi della comunità (ad esempio in materia di sanità e di istruzione), la tutela dei suoi beni, la ripartizione delle imposte, l'esazione del donativo, l'esecuzione di opere pubbliche (vedi documento), l'assegnazione dei lotti delle vidazzoni, la nomina di un segretario comunale e la tenuta degli atti.

 

Aggiornato il: 26 gennaio 2013
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