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IL COMUNE CUORE DELLA DEMOCRAZIA
Il pensiero di Anne Robert Jacques Turgot, ministro del Re Luigi 16°, incaricato dallo stesso di uno studio, su quale fosse ( dal punto di vista sopratutto fiscale) il migliore sistema di suddivisione Amministrativa del Regno, è riassunto a questo proposito, nella frase «Votre Majestè est obligèe de tout dècider par elle-même ou par ses mandataires» . Il motivo del malfunzionamento dello Stato è nel centralismo. Egli consegno al Re ed al Consiglio del Regno un manoscritto dal titolo "Mèmoire au roi sur les municipalitè". In breve, sosteneva che un sistema centralista dove il Re deve vedere e decidere tutto fino alle cose minute, egli stesso o suoi mandatari non può funzionare. Il percorso di una qualsiasi istanza dal cittadino al Re è così tortuosa e lenta, che quando i provvedimenti arrivano rischiano di non essere più necessari. Per quanto riguarda i Comuni, chiese il Re e gli altri ministri, come vengono individuati e quale è la loro dimensione ottimale?
I Comuni , fù la risposta, non devono essere individuati, essi esistono e sono indispensabili per una buona Amministrazione, il comune è un fatto spontaneo di natura come la famiglia, egli afferma che, basta girare per le strade e ci si rende conto in modo naturale che sei arrivato nel territorio di una nuova comunità. Alla stessa conclusione giunge, nello stesso periodo lo studioso Pompeo Neri, incaricato della revisione del catasto nel Ducato di Milano. I Comuni non devono essere inventati, essi esistono. La suddivisione per Comune fù un processo "automatico". Siamo a metà del 18° secolo. A questi studi e considerazioni, oltre che al pensiero di Royer Collard, si ispira il conte Cavour quando stende la prima legge Comunale e Provinciale : il titolo primo “Divisione del Regno ecc ………………….” All’art. 1 “Il regno si divide in Province, Mandamenti e Comuni……………… “ . il Comune è il primo elemento della Società, ancora prima dello Stato, è la prima forma di aggregazione che esiste.
Non deve essere creata dalla legge”. Da allora ne è passata acqua sotto i ponti, il Regno, la Dittatura, la Repubblica, il timido affacciarsi nell’ultimo ventennio, di una qualche forma di federalismo. Il Comune può molto sul proprio territorio. Ha bisogno di due elementi base, buoni Cittadini, capaci Amministratori. Questa pagina e le seguenti cercano di mettere a disposizione strumenti affinché buoni Cittadini possano essere anche capaci Amministratori.
Ecco in questa riflessione, è racchiusa ora come allora, il motivo di esistere dell'Ente Comune. La minima cellula di uno Stato moderno. Un Comune che sceglie i propri rappresentanti alleva i propri futuri Amministratori, informati e con gli strumenti necessari, primo fra tutti lo spirito critico. Questo è lo scopo di queste e delle sucessive pagine del Sito. Avere memoria delle Elezioni, il momento saliente della vita comunitaria. Aiutare gli uomini e le donne che devono governare con la pubblicazione e l'aggiornamento delle norme in materia di elettorato i vademecum e la modulistica necessaria durante le consultazioni Elettorali. Mettere a disposizione insomma gli strumenti necessari per eleggere e farsi eleggere, in totale autonomia e libertà di scelta.
edit: filippo carrucciuServizi demografici, Albo pretorio e protocollo.
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